La Zia dilapida il proprio patrimonio a favore di un terzo che fra l'altro era stato imputato del delitto di circonvenzione di incapace in danno della predetta?
Ed allora la Corte di Cassazione riconosce che: come ha correttamente osservato la Corte di Appello, l'amministrazione di sostegno non presuppone necessariamente l'accertamento di una condizione di infermità di mente, ma contempla anche l’ipotesi che sia riscontrata una menomazione fisica o psichica della persona sottoposta ad esame, che determini, pur se in ipotesi temporaneamente o parzialmente, una incapacità nella cura dei propri interessi.
Ed è proprio questa la situazione riscontrata nel caso in esame dalla Corte di Appello, che per l'appunto ha ritenuto che la F. , pur essendo "in possesso di facoltà cognitive solo lievemente compromesse" versasse in una condizione di dipendenza psicologica nei confronti di M..L.S. , in cui favore si era "spogliata di tutti i suoi beni, passando da una situazione di agiatezza ad una di sostanziale povertà" (p. 14).
È dunque in relazione alla ingiustificata influenza esercitata da L.S. nei confronti della donna che la Corte territoriale, con motivazione adeguata ed immune da vizi logici, ha ravvisato dapprima l'incapacità della donna di avere la corretta percezione delle ricadute sul suo patrimonio degli atti di gestione posti in essere, e quindi la necessità di neutralizzare gli eventuali effetti pregiudizievoli che si sarebbero potuti determinare, con la nomina dell'amministratore di sostegno".
Ancora una volta la dimostrazione l'ADS deve intendersi (ed applicarsi) nel suo senso più profondo di aiuto ed assistenza alla vita quotidiana e non come privazione di diritti o di libertà di scelta. La persona (e le sue manifestazioni di volontà) sono da considerarsi libere solo se avulse da imposizioni e circonvenzioni.
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Corte di Cassazione Sentenza N° 13917/12 (33,5 KB) | 33,5 KB |